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Apicultura

Le prime raffigurazioni relative all’apicoltura risalgono alla cultura preistorica.

Orbene, nel 1850 l’arnia in paglia con favi mobili di tipo greco, fu sostituita l’arnia di Lorenzo Langstroth

Langstroth facendo proprie alcune esperienze precedenti inventa il favo mobile, ovvero l’alveare detto di Langstroth composto da tre scatole di legno rettangolari dalle pareti sottili che si trovano all’aperto in formazione stretta su una piattaforma rialzata.

A differenza dell’arnia di antica concezione, la nuova struttura è costituita da un modulo base contenente favi mobili e un sistema modulare di melari, contenenti favetti, sempre mobili, per il periodo di raccolto. Seguono nel 1857 sono i fogli cerei, e nel 1865 lo smielatore centrifugo, che suggellano la nascita della moderna apicoltura. Ci vorrà quasi un secolo però per soppiantare completamente i bugni villici e l’apicoltura di tipo più tradizionale.

Agricoltura 4.0

Siamo orientati ad affrontare le grandi sfide per il futuro del Pianeta e delle prossime generazioni.

Le nostre azioni vogliono risolvere problemi ad alto impatto sociale, ambientale ed economico.

Ricerchiamo il confronto e la convergenza tra le migliori competenze e talenti, per raggiungere l’eccellenza.

Investiamo nella ricerca sempre più competitiva

La ricerca scientifica e l’innovazione sono il propulsore dello sviluppo, in tutto questo siamo orientati a proteggere l’ambiente e favorire una transizione green.

Cerchiamo di promuovere una nuova idea di salute delle persone, derivata da stili di vita sani.

Questo è il nostro impegno per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Tradizione e Progresso

Il fascino delle tradizioni agricole e rurali passate declinato al futuro.

Affinché il progresso scientifico che sosteniamo non ci faccia dimenticare da dove veniamo.

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