Le prime raffigurazioni relative all’apicoltura risalgono alla cultura preistorica.
Orbene, nel 1850 l’arnia in paglia con favi mobili di tipo greco, fu sostituita l’arnia di Lorenzo Langstroth
Langstroth facendo proprie alcune esperienze precedenti inventa il favo mobile, ovvero l’alveare detto di Langstroth composto da tre scatole di legno rettangolari dalle pareti sottili che si trovano all’aperto in formazione stretta su una piattaforma rialzata.
A differenza dell’arnia di antica concezione, la nuova struttura è costituita da un modulo base contenente favi mobili e un sistema modulare di melari, contenenti favetti, sempre mobili, per il periodo di raccolto. Seguono nel 1857 sono i fogli cerei, e nel 1865 lo smielatore centrifugo, che suggellano la nascita della moderna apicoltura. Ci vorrà quasi un secolo però per soppiantare completamente i bugni villici e l’apicoltura di tipo più tradizionale.